Ne avevo sentito molto parlare,in più ho visto che è stata prorogata fino al 29 di gennaio e non potevo assolutamente perdermela.
All'interno ci sono opere di pittori importanti del calibro di Andrea Mantegna, Piero di Cosimo, Tiziano, Leonardo.
Lira da braccio di Giovanni Veronese (qui a fianco)
Arazzo "La Battaglia di Roncisvalle c.1475-1500(qui sotto)
Opere meravigliose da vedere ed imperdibili sicuramente,ci sono rimasta un pò così per il costo del biglietto d'ingresso €13,00 a persona, sicuramente hanno avuto molte spese di gestione per crearla, ma un pò cara visto che al Louvre entri con €15,00.
Comunque non si può andare a Ferrara e venire via senza aver visto ilCastello Estense, Piazza delle Erbe, La Cattedrale di San Giorgio.
Castello Estense sorse nel
1385 come strumento di controllo politico e militare. La prima pietra fu posata simbolicamente il 29 settembre, giorno di
San Michele, protettore di porte e
rocche urbiche.
L'opera fu commissionata all'architetto
Bartolino da Novara, già artefice del
castello di Pavia e poi di quello di
Mantova, dal marchese
Niccolò II d'Este che ritenne indispensabile dotarsi di una potente macchina
repressiva
dopo un'imponente rivolta popolare scatenatasi nel maggio di quello
stesso anno. Al marchese venne concesso inizialmente un prestito di
25.000 ducati dal signore di
Mantova Francesco I Gonzaga.
[1]
Alla notizia di un ennesimo aumento delle tasse, i ferraresi insorsero e chiesero a gran voce la consegna di
Tommaso da Tortona, consigliere del Marchese e responsabile della riscossione delle
gabelle.
Tommaso, dopo aver debitamente ricevuto i Sacramenti, fu consegnato dal
marchese alla folla inferocita, che lo fece letteralmente a pezzi.
« il disgraziato
Tommaso, non senza aver prima messo in pace con Dio l'anima sua, venne
consegnato alla folla inferocita, che, afferratolo e malmenatolo, lo
ridusse in tanti pezzi, bruciandone poi alcuni sul rogo dei libri
pubblici gettati alle fiamme, issandone altri su canne in segno di
trionfo e dando gli intestini da mangiare a uomini, cani ed uccelli. » |
(Luciano Chiappini, Gli Estensi) |
Il castello sorse intorno alla torre dei Leoni, un'antica
torre di avvistamento già esistente nel
XIII secolo
ed inserita lungo la cinta muraria che allora delimitava la città verso
nord. Bartolino da Novara chiuse il quadrilatero facendo edificare
altre tre torri: Marchesana a sud-est, di San Paolo a sud-ovest e di
Santa Caterina a nord-ovest. La struttura ebbe quindi in origine la
funzione di
fortezza difensiva: di quel periodo sono le torri e i
ponti levatoi ma nel tempo il suo carattere di
reggia dinastica mise in ombra quello militare.
La
cattedrale di San Giorgio Martire è il principale
luogo di culto cattolico di
Ferrara,
chiesa madre dell'
arcidiocesi di Ferrara-Comacchio.
Sorge al centro della città, di fronte al
Palazzo Comunale, a fianco della antica Piazza delle Erbe (ora si chiama Piazza Trento e Trieste), non lontano dal
Castello Estense. È collegata al Palazzo Arcivescovile attraverso una volta coperta.
La cattedrale oggi non è più chiesa parrocchiale ma è ovviamente sede
di tutte le celebrazioni più importanti della diocesi: ordinazioni,
pontificali, funerali solenni. In primavera avviene anche la Benedizione
dei Palii, ovvero dei quattro tessuti dipinti che costituiscono il
premio delle quattro gare del
Palio di Ferrara.
Nella cattedrale è sepolto
papa Urbano III.
Nel novembre del
1959 papa Giovanni XXIII l'ha elevata alla dignità di
basilica minore.
[1]
Palazzo dei Diamanti
Il
palazzo fu progettato da
Biagio Rossetti per conto di
Sigismondo d'Este, fratello del duca
Ercole I d'Este, nel
1492. Agli inizi degli
anni 90
intervenne in una discussione tra studiosi in merito alla paternità
dell'opera, portando i risultati delle sue ricerche, anche il maestro
Adriano Franceschini.
[1] Rimangono dubbi sui modelli che potrebbero aver ispirato il Rossetti e la questione è ancor oggi aperta. Tra questi
Bruno Zevi cita
Palazzo Sanuti ora Bevilacqua, a
Bologna, Palazzo Raimondi, a
Cremona, parte della
Chiesa del Gesù Nuovo, a
Napoli ed altri edifici che probabilmente furono sconosciuti all'architetto degli Estensi
[2]. La costruzione vera e propria avvenne tra il
1493 e il
1503. L'edificio fu modificato fra il
1567 e il
1570 da
Galasso Alghisi
(talvolta indicato come Galeazzo Alghisi o Galeazzo da Carpi), tali
interventi potrebbero secondo alcuni studiosi aver riguardato il
fascione in laterizio che corona il palazzo, l'inserimento del
balconcino d'angolo, la forma e la disposizione delle finestre in
facciata
[3].
La sua caratteristica principale è il
bugnato esterno a forma di punte di
diamante, che danno il nome al palazzo. I circa 8.500 blocchi di
marmo
bianco venato di rosa creano pregevoli effetti prospettici grazie al
diverso orientamento delle punte, orientate diversamente a seconda della
collocazione in modo da catturare al meglio la luce (ora verso terra,
ora centralmente e verso l'alto nel risalire dalla parte inferiore del
monumento).
Celebri anche le candelabre e le decorazioni fitomorfe d'angolo tradizionalmente attribuite a
Gabriele Frisoni un tagliapietre originario di
Mantova.
All'interno presenta un tipico
cortile rinascimentale con
chiostro e un
pozzo di marmo; quest'ultima è caratteristica peculiare dei giardini ferraresi.
La sede museale di
Palazzo Schifanoia è ospitata in una
Delizia estense in via Scandiana 23, a
Ferrara. Il palazzo è stato costruito nel
1385 ed il nome scelto (letteralmente:
schifare la noia) intendeva sottolineare la sua funzione presso la corte
estense, cioè di edificio destinato al riposo ed allo svago.
Il palazzo venne eretto per
Alberto V d'Este nel
1385.
Borso d'Este lo trasformò e lo fece ampliare. L'occasione per commissionare il ciclo di affreschi nel palazzo si ebbe quando, nel
1452, Borso ricevette il titolo di duca per i feudi imperiali di
Modena e
Reggio Emilia dall'imperatore
Federico III e nel
1471 il
papa Paolo II lo nominò primo
duca di
Ferrara. Le opere pittoriche commissionate avevano lo scopo di celebrare il buon governo e la grandezza del duca. A
Biagio Rossetti Ercole I d'Este commissionò l'ampliamento ulteriore del palazzo.
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